Il progetto Life-Leopoldia prevede alcuni interventi all’interno del SIC “Punta Braccetto-Contrada Cammarana”, per la tutela del cordone dunale e degli habitat presenti.
Gli ambienti costieri costituiscono una categoria di habitat di eccezionale interesse biologico: nonostante possano sembrare inospitali, quasi privi di vita, rivestono una enorme importanza sia per la conservazione della biodiversità, in quanto ospitano specie e comunità specializzate a vivere in condizioni ecologiche estreme, sia per le ricadute economico-sociali, giacché l’uso sostenibile di questi ambienti garantirà alle generazioni presenti e future di esercitare in maniera ottimale le attività turistico-balneari.
Gli habitat costieri sono quindi un esempio di come l’interesse di conservazione della biodiversità dovrebbe coincidere con l’interesse di uno sviluppo economico duraturo grazie all’uso sostenibile di risorse non rinnovabili, quali i sistemi complessi delle dune e delle coste rocciose (E. Farris & R. Filigheddu, 2014).
I sistemi dunali europei hanno subito un declino medio del 70%, in Italia il processo è stato anche più intenso, con una perdita fino all’80%, da 45.000 ha nel 1900 a 9.000 alla fine del xx secolo (Feola et al., 2011).
A partire dall’autunno 2014, a Punta Braccetto, si procederà alla eradicazione delle specie invasive attualmente presenti e alla successiva piantumazione di specie autoctone, coltivate all’interno del vivaio di Randello. Saranno inoltre realizzate una passerella per accedere alla spiaggia di Randello e una recinzione in legno, per segnalare la presenza di habitat importanti e impedire il calpestio della vegetazione. Tali interventi sono direttamente connessi alla gestione del SIC.
L’eradicazione riguarderà essenzialmente una specie esotica proveniente dai giardini privati, il Carpobrotus edulis, che si è naturalizzato costituendo una grave minaccia per la flora autoctona.
L’area dei “Canalotti” sarà quindi interessata da una ripiantumazione di specie autoctone scelte in funzione dei diversi habitat esistenti e/o potenziali. Per poter procedere a questa azione è stata redatta una nuova carta degli habitat presenti ad una scala più dettagliata.
Nello specifico saranno piantumati prevalentemente: Limoniastrum monopetalum, Lycium intricatum, Suaeda vera, Juniperus macrocarpa, Ephedra fragilis, Rhamnus alaternus, Retama reatam subsp. Gussonei, per un totale di circa 7000 piante.
È prevista la realizzazione di una passerella in legno che permetta un agevole collegamento pedonale dalla strada che si attesta sul costone roccioso alla spiaggia di Randello e l’attraversamento delle dune senza alterazione dello strato superficiale, consentendo l’innesco di processi evolutivi della vegetazione, che riducano i fenomeni erosivi.
La presenza di un tratto di strada sterrata inoltre favorisce il calpestio della scogliera dove si sviluppa il Limonietum hyblaei, associazione alofila molto peculiare dove riscontriamo anche la subassociazione con la rara Crucianella rupestris. La strada consente inoltre il parcheggio in aree dove esiste un pericolo di crollo della falesia.
In quest’area è dunque prevista una recinzione delle aree naturali residue, realizzata con pali di castagno e funi in cotone, che segnali la presenza di specie vegetali da salvaguardare. Ci si augura che questo accesso veicolare possa nel tempo essere dismesso, consentendo solo l’accesso pedonale e ciclabile alle aree.
Ad intervento ultimato verranno collocati dei pannelli esplicativi che informeranno sul programma LIFE Natura e sulla Rete Natura 2000, sul funzionamento dei sistemi dunali, sulle specie da tutelare.
L’auspicio è che queste buone pratiche possano essere potenziate inserendole all’interno di un piano più generale di fruizione della costa e che si diffondano in tutte le aree dunali della Sicilia meridionale.