Nei mesi scorsi si è conclusa l’azione di monitoraggio condotta nelle riserve del Golfo di Gela con l’obiettivo di censire le popolazioni di Leopoldia gussonei e di controllare lo stato generale della vegetazione autoctona.
L’azione è stata affidata inizialmente al dott. Saverio Sciandrello che ha poi passato il testimone alla dott.ssa Filomena Fontana. Il lavoro svolto nell’ultimo periodo, grazie ad una costante presenza sul territorio, ha permesso di raggiungere obiettivi insperati, quali ad esempio la scoperta di nuove popolazioni di Leopoldia gussonei, e di aggiornare il censimento alla situazione attuale con grande precisione.
Il monitoraggio è stato condotto sulle aree di progetto che si affacciano sul Golfo di Gela e che presentano, seppure in stati di conservazione diversi, gli habitat retrodunali e le popolazioni già consolidate di Leopoldia. In generale in tutti i siti si può confermare stabile il censimento sulle popolazioni di Leopoldia. Mentre però per la zona di Macconi di Gela si segnala un lieve decremento legato alle intense attività agricole, per la Riserva del Pino d’Aleppo si registra un buono stato di salute e soprattutto la scoperta di una nuova area di 3000 metri quadrati in contrada Gerbe Castellazzo. Questa scoperta è legata al fatto che la Riserva del Pino d’Aleppo è un’area protetta ormai da più di cinquant’anni e con la sua ricchezza di habitat e contesti naturali presenta alcune zone poco interessate dagli effetti negativi dell’agricoltura intensiva. Proprio in contrada Gerbe Castellazzo sono presenti alcuni relitti dunali molto particolari, in quanto distanti dal mare 6 km e a una quota di 80 m.s.l.m. Qui è stata censita una popolazione di Leopoldia mai segnalata prima e in discreto stato di conservazione. Il monitoraggio ha anche interessato alcuni “transetti lineari”, cioè il controllo di alcune fasce che dal mare si spingono verso l’interno e il loro stato di conservazione.
Nonostante i risultati del monitoraggio diano un quadro abbastanza positivo, si conferma comunque la situazione iniziale di popolazioni e habitat parecchio frammentati e distribuiti sul Golfo di Gela a macchia di leopardo. Le successive azioni del progetto Life dovranno innescare processi di cambiamento a medio e lungo termine capaci di migliorare il quadro attuale.