La Leopoldia è diffusa in quattro aree del Golfo di Gela: nella zona fra Poggio Arena e Torre Manfria ubicata ad ovest di Gela, nelle aree limitrofe al lago Biviere di Gela, nella zona di Passo Marinaro, in contrada Cammarana, e infine nella Riserva del Pino d’Aleppo. Si tratta di aree SIC e ZPS tutelate e riconosciute dall’Unione europea. Ripercorrere questi luoghi alla ricerca della Leopoldia, magari in primavera nel mese di aprile, vuol dire scoprire un paesaggio antico e ormai raro, in continuo dialogo col mare e regno incontrastato della flora mediterranea. Conoscere questi luoghi vuol dire anche scoprire interessanti mete culturali, dove la natura e l’uomo hanno definito caratteri unici di interesse storico archeologico, etnoantropologico ed enogastronomico. Si propongono due itinerari fra le province di Caltanissetta e Ragusa, alla ricerca della Leopoldia e di molti altri stimoli culturali.
ITINERARIO 1 – DUNE, PALUDI E SUGHERETE FRA ROTTE MIGRATORIE E CITTÀ BAROCCHE
Itinerario naturalistico fra i SIC e ZPS di Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela, Sughereta di Niscemi e Bosco di Santo Pietro. Passeggiando fra gli habitat dunali della fascia costiera, gli ambienti stepposi dell’entroterra, i querceti di sughere, lecci e roverelle e visitando i luoghi di interesse storico e archeologico, dalla civiltà greca al barocco.
1 – Torre Manfria, Montelungo e Poggio Arena
Punti di partenza possono essere le aree costiere di Torre Manfria, Montelungo e Poggio Arena, ubicate a ovest di Gela. Siti di Interesse Comuntario con rilevanti caratteri di interesse naturalistico. Oggi solo frammenti di un paesaggio una volta molto più diffuso composto da grandi dune, queste aree conservano un habitat costiero ricco di specie vegetali e naturali di grande interesse scientifico fra cui primeggia la Ginestra Bianca. Il sito è aperto a tutti e con i resti della Torre di Manfria fonde insieme i caratteri naturalistico e storico. La torre venne completata alla fine del 500 su disegno dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani e rientrava in quella rete di torri sparse un po’ in tutta la costa per la difesa dell’entroterra.
2 – Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela
Dal paesaggio dunale di Poggio Arena ci si dirige in direzione di Gela, attraversando la città e oltrepassando il famoso impianto petrolchimico. Il Lago Biviere è un luogo privilegiato di osservazione ornitologica e prima zona di sosta, dopo la traversata dello Stretto di Sicilia, per gli uccelli migratori. Insieme ai Pantani di Vendicari (Noto), quest’area umida è stata segnalata di importanza internazionale, secondo i parametri della Convenzione di Ramsar. Qui è possibile individuare, fra i migratori, numerosi uccelli rari come la Spatola, il Mignattaio e la Moretta tabaccata. Nelle zone fangose e acquitrinose svernano numerosi il Chiurlo maggiore, il Totano Moro, la Pettegola e il Beccaccino. Molto frequente anche il Cavaliere d’Italia. Immerso nel paesaggio serricolo della cosiddetta “fascia trasformata” il lago Biviere è oggi una Riserva naturale orientata con un comodo centro visite, un’area didattica attrezzata e molte strutture per l’osservazione ornitologica. Il Centro visite è ubicato sulla strada provinciale n. 51 a pochi km. fra Gela e Vittoria. Contatti e info al 3456612743 – 3455755044.
3 – Piana di Gela
Dal Biviere ci si avvia in direzione di Gela e verso l’entroterra, nel paesaggio stepposo della Piana di Gela, luogo scelto dalla Cicogna bianca per la costruzione di nidi e per la riproduzione fino all’involo dei pulcini, prima del rientro ad agosto nel continente africano. Questo vasto territorio poco antropizzato con grandi estese di campi, spesso lasciate a riposo biologico e alti tralicci è diventato negli ultimi anni luogo privilegiato di nidificazione. Osservano la rete di tralicci è facile ritrovare nidi che in periodo primaverile tornano abitati.
4 – Riserve Naturali Orientate Sughereta di Niscemi e Bosco di Santo Pietro
Si prosegue a nord di Gela in direzione di Niscemi, verso le aree naturali della Sughereta di Niscemi e del Bosco di Santo Pietro, che sono il residuo di quella che un tempo era la più grande sughereta della Sicilia centro-meridionale. Nella Sughereta di Niscemi sono stati realizzati diversi percorsi fra i quali uno per non vedenti, con una corda corrimano che funge da guida e alcune tabelle in braille. È possibile organizzare delle visite guidate alla Riserva, contattando il Centro di Educazione Ambientale di Niscemi, Museo Didattico di Storia Naturale. ceaniscemi@tiscali.it, 0933954777.
5 – Caltagirone
L’itinerario turistico può terminare nella città di Caltagirone. Situata nella Sicilia centrale, al centro del territorio Calatino, è famosa per la produzione della ceramica, attività sviluppatasi nei secoli a partire dai tempi degli antichi Greci. Dopo un passato glorioso che la vide, per oltre due millenni, roccaforte privilegiata per bizantini, arabi, genovesi e normanni, che controllavano le due piane, quella di Catania e di Gela, oggi vive un periodo di rinnovato sviluppo, grazie principalmente a due grandi risorse, il turismo e la produzione della ceramica. Ricca di chiese, pregevoli palazzi e ville settecentesche, per l’eccezionale valore del suo patrimonio monumentale, nel 2002 il suo centro storico è stato insignito del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, insieme con la Val di Noto.
Link Torre Manfria – Montelungo – Poggio Arena
Wikipedia: Torre Manfria
Gela nel Mondo: Torre Manfria
Gela città di mare: La torre di Manfria
Turisti per caso.it: Torre di Manfria
Il Litorale di Manfria: Natura e storia da proteggere
Comune di Gela: Città di Gela
Nanocicli: Parco di Montelungo
I luoghi del cuore: Poggio Arena
Link Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela
R.N.O. Biviere di Gela – sito riserva
Wikipedia: Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela
Lipu: Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela
Youtube: Biviere di Gela 1 – Biviere di Gela 2 – Biviere di Gela 3
Link Gela e Piana di Gela
Wikipedia: Piana di Gela
Gela città di mare: Piana di Gela
YouTube: Cicogna bianca presso la Piana di Gela
Link Riserve Naturali Orientate Sughereta di Niscemi – Bosco di Santo Pietro
Wikipedia: Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi
Wikipedia: Riserva Naturale Orientata Bosco di Santo Pietro
R.N.O. Sughereta di Niscemi: Cea Niscemi
Parks.it: Riserva Naturale Orientata Bosco di Santo Pietro
Link Caltagirone
Wikipedia: Caltagirone
Comune di Caltagirone
Ecoturism: Il Barocco a Caltagirone
Città Unesco Caltagirone
Patrimonio Unesco Caltagirone
ITINERARIO 2 – ARCHEOLOGIA E NATURA FRA LIBERTY E CERASUOLO DI VITTORIA
Itinerario naturalistico fra i SIC di Cava randello, Passo Marinaro e Vallata del Fiume Ippari. Aree di interesse naturalistico che ripercorrono luoghi e percorsi della storia antica e moderna, fra i resti della città greca di Camarina e il recente sviluppo artistico e culturale delle città di Vittoria e Comiso.
Itinerario naturalistico nella Rete Natura 2000, fra i SIC di Cava randello, Passo Marinaro e Vallata del Fiume Ippari. Aree di interesse naturalistico che ripercorrono luoghi e percorsi della storia antica e moderna, fra i resti della città greca di Camarina e il recente sviluppo artistico e culturale delle città di Vittoria e Comiso.
1 – Parco archeologico terracqueo di Camarina
L’itinerario turistico parte da un luogo che racchiude in se molteplici caratteri di interesse storico e naturalistico: l’area archeologica di Camarina. Si tratta di un vasto territorio con al centro lo scenografico promontorio, affacciato sul mare, dove prima sorgeva la città di Camarina, sub colonia siracusana che in breve tempo divenne molto forte e fu distrutta diverse volte. L’area archeologica, ubicata in prossimità di Scoglitti, frazione balneare di Vittoria, interessa la fascia costiera con alcuni residui dunali e habitat retrodunali con flora tipica e prosegue all’interno con zone ad habitat mediterraneo. Il museo archeologico realizzato negli anni ’70 è un piccolo gioiellino. È stato ricavato in un vecchio complesso rurale con diverse sale che ripercorrono la storia del luogo con reperti di inestimabile valore e un padiglione delle anfore che contiene la più numerosa collezione di anfore da trasporto di età antica, non solo della Sicilia e della Magna Grecia, ma di tutto il Mediterraneo. Dal museo si prosegue con la visita al promontorio e agli scavi che hanno permesso di ricostruire la rete viaria e la disposizione dei quartieri della città antica. Tutta l’area attorno alla città antica è caratterizzata da formazioni arboree rare e simili a quelle esistenti al tempo dei greci, quali Pini d’Aleppo e Querce Spinose. Per le visite è possibile contattare il Museo Regionale Archeologico di Camarina. (0932/826004)
2 – Boschetto di Passo Marinaro
Dalla visita al parco archeologico e al museo si prosegue in direzione di Ragusa, per pochi km verso sud, lungo la Strada Provinciale costiera n. 85 e si giunge al piccolo bosco di Passo Marinaro. Si tratta di un antichissimo boschetto di Ginepri e Lentischi che conserva una necropoli di età Classica oggetto di studi nel 1896 dall’archeologo Paolo Orsi. Il bosco è un frammento di un raro esempio vegetale di Quercus calliprinos e Juniperus phoenicea, prima molto diffuso in tutta l’area archeologica. I lavori di scavo furono condotti senza interferire sulle formazioni arboree e con l’esproprio dei terreni nel 1977 è stato possibile conservare fino ad oggi tutta l’area difendendola dagli impianti serricoli circostanti. Il boschetto di Passo Marinaro può ritenersi il punto più qualificante dell’intero parco archeologico di Camarina, per gli scavi effettuati e per le azioni di tutela e conservazione.
3 – Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo
Dal Boschetto, tornando verso Scoglitti sulla S.P. 105 e sulla S.P. 19 ci si addentra nella Riserva del Pino d’Aleppo, una vasta area che, ripercorrendo la valle del fiume Ippari, giunge fino alla città di Vittoria. Il Pino d’Aleppo, allo stato spontaneo, è ormai scomparso dal resto della Sicilia e solo in quest’area localizzata lungo la valle dell’Ippari, vegeta con un rigoglio, un disordine e un corteggio di specie minori che ha permesso di ipotizzare che essa rappresenti un lembo relitto dell’originaria foresta che in passato ricopriva tutto il territorio. L’habitat del Pino d’Aleppo è strettamente mediterraneo con un sottobosco tipico ricco di Lentischi, Carrubi, Oleastri, Querce spinose e Ginestre bianche. Sono presenti anche molte specie ricomprese nella Direttiva Habitat fra le quali rare Orchidee e la più vasta popolazione di Leopoldia gussonei.
4 – Centro storico di Vittoria, Enoteca Regionale del Cerasuolo di Vittoria e zona archeologica di Grotte Alte
Dalla Riserva del Pino d’Aleppo si giunge a Vittoria, città fondata nel 1607 da Vittoria Colonna e rapidamente cresciuta diventando protagonista nel settore delle produzioni agricole. All’agricoltura si deve la ricchezza e la crescita culturale della città, che si ritrova nei monumenti e palazzi del centro storico in stile liberty. Il centro storico si affaccia sulla vallata dell’Ippari che fin da prima della fondazione e per molti secoli è stato il centro propulsivo di tutta la zona con piccoli centri abitati, sentieri, campi e fattorie. Proprio sotto il centro storico, è presente l’aggrottato di Grotte Alte, una zona archeologica rappresentativa della tipologia degli insediamenti rupestri nel Val di Noto. Sopra l’area di Grotte Alte l’antico castello Colonna Enriquez è oggi sede dell’Enoteca Regionale del Cerasuolo di Vittoria e vi si organizzano degustazioni, eventi e manifestazioni per valorizzare i prodotti enogastronomici locali. La viticoltura è l’anello di congiunzione fra la civiltà antica e quella attuale. I greci producevano nei pressi di Camarina, nella valle dell’Ippari, il vino Mesopotamium, di cui rimangono tracce archeologiche dal nord Europa all’Africa. Oggi il Cerasuolo di Vittoria, prima D.O.C.G. siciliana è un vino di prestigio prodotto con uve tipiche della zona.
5 – Centro storico di Comiso e museo di storia naturale
L’itinerario turistico si conclude visitando la città di Comiso, antico centro ubicato a nord di Vittoria in prossimità di alcune sorgenti di acqua che alimentano l’Ippari. Famoso per le sue cave di pietra e per i resti di un complesso termale di epoca romano-bizantina, Comiso ospita un interessante Museo di Storia naturale con una sezione dedicata ai cetacei e alle tartarughe marine. Il museo possiede una ricca collezione di fossili di varie ere geologiche, circa 10.000 reperti, nonché cospicui resti di vertebrati del quaternario siciliano, un centinaio di minerali siciliani e la più importante collezione cetologica del meridione d’Italia. Per info contattare il numero 0932748335.
Link Parco di Camarina
Museo Regionale di Camarina
Wikipedia: Kamarina
Virtualsicily.it: Museo di Camarina
Link Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo
Wikipedia: Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo
Legambiente Valle dell’Ippari: Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo
Provincia di Ragusa: Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo
Guida Sicilia.it: Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo
Sicilia parchi: Riserve Naturali della provincia di Ragusa
Link città di Vittoria e vino Cerasuolo di Vittoria
Comune di Vittoria
Wikipedia: Città di Vittoria
Wikipedia Cerasuolo di Vittoria
Consorzio di tutela Cerasuolo di Vittoria
Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria
Link Città di Comiso e Museo di storia naturale
Wikipedia: Comune di Comiso
Comune di Comiso
Museo Civico di storia naturale Comune di Comiso
Youtube: Museo Civico di storia naturale di Comiso